COME IDENTIFICARLA
La dorifora della patata allo stadio adulto è riconoscibile con facilità. Assume la forma di un tipico coleottero, ovale e convessa. La lunghezza è compresa tra gli 8 e 12 mm. Sul dorso sono evidenti le elitre, di colore giallo chiaro, segnate in modo longitudinale da 10 appariscenti strisce nere. Il capo ha una macchia nera triangolare, mentre le zampe sono arancioni con sfumature nere. La parte inferiore, il protorace, è di un evidente colore marrone-arancio, con i bordi segnati da una punteggiatura nera, e una sorta di “sciarpa” nera che avvolge il capo. Gli esemplari femminile e maschili sono molto simili e non è facile distinguerli.
Allo stadio di larva, la colorazione è arancio rossastro, con una doppia fila di tubercoli neri sui lati del corpo. Hanno il corpo incurvato e la parte addominale più espansa.
Le uova sono anch’esse facili da riconoscere, dalla forma ellittico-cilindrica e dal colore rosso-giallastro. Vengono deposte in gruppi di 20-40, di norma nella pagina inferiore della lamina fogliare.
CICLO BIOLOGICO
La Dorifora supera l’inverno allo stadio di adulto, interrata nel terreno ad una profondità di circa 20-30 cm. In primavera gli adulti escono dal terreno quando la temperatura, nel terreno, raggiunge circa 14°C: iniziano immediatamente la loro attività trofica sulla vegetazione. Successivamente si accoppiano ed ovidepongono sotto le foglie; le larve neonate sono molto voraci e continuano l’attività divoratrice a danno della vegetazione, già iniziata dagli adulti.
Questi, generalmente longevi, continuano ad essere presenti sulla vegetazione insieme alle larve. Le larve mature (dopo circa 3 settimane) scendono nel terreno (circa 10-20 cm di profondità) e si impupano per dare origine ad una 2a generazione estiva. Gli adulti di questa generazione possono svernare, nelle regioni fredde, oppure originare una seconda generazione larvale; negli ambienti caldi può esservi una terza generazione di adulti che difficilmente viene completata. La Dorifora, pertanto, compie da 1 (se si escludono gli adulti svernanti e considerando solo generazioni complete larva-adulto) a 2-3 generazioni all’anno a seconda delle condizioni ambientali.
DANNI E COLTURE COLPITE
Le Dorifore attaccano tutte le Solanacee, le piante di patata sono le prime ad essere colpite e fungono da piante pilota per la prima generazione, tuttavia questo voracissimo insetto colpisce anche melanzane, pomodori e peperoni specie se coltivate nelle vicinanze della patata o in successione agronomica con le patate stesse. Il danno si manifesta sulle foglie ed è determinato da tutte le forme mobili che sono defogliartici, le piante infestate vengono defogliate completamente. Le piante possono soccombere direttamente all’attacco oppure reagire, producendo germogli laterali ed altre foglie, ovviamente se l’animale non viene contrastato in tempo, qualora le piante sopravvivano, i danni si ripercuoteranno sui frutti che rimangono piccoli ed in numero scarso
METODI DI DIFESA
La difesa contro questo insetto presenta diverse difficoltà, infatti questa ha un sistema di autodifesa che secerne sostanze tossiche, allontanando così i possibili predatori, inoltre si è visto nel tempo che questo insetto riesce a sviluppare delle resistenze che rendono l’azione dei fitofarmaci di sintesi inefficace. Ad oggi la dorifora riesce a resistere a ben 25 principi attivi contenuti negli insetticidi più usati in agricoltura. Questo costringe gli operatori ad aumentare i dosaggi e cambiare spesso i principi attivi. Insomma, si creai un circolo vizioso che rende l’insetto sempre più forte e resistente. Molto meglio impiegare metodi biologici.
Nematodi
Beauveria bassiana
Per sconfiggere la dorifora della patata, è possibile usare un bio-insetticida a base di spore del fungo patogeno Beauveria bassiana. Stiamo parlando di un agente naturale molto efficace contro questo tipo d’insetti. Agisce per contatto, entrando nella dura cuticola della dorifora e diffondendo il micete all’interno dell’insetto. La morte del coleottero è dovuta all’azione meccanica di penetrazione del micelio, con la conseguente perdita di acqua e nutrimenti.
Predatori naturali
Esistono anche dei predatori naturali che possono essere impiegati per contrastare questi fastidiosi parassiti: la Zicrona coeruleaun rincote della famiglia dei pentatomidi e l’Edovum puttleri, un imenottero parassitoide delle uova di dorifora della patata. Si tratta di un piccolo imenottero di colore nero, con la parte dorsale dell’addome rossastra negli esemplari maschi, verdastra in quelli femminili. Le femmine dell’imenottero depongono le uova dentro quelle della dorifora o si nutrono dell’interno dell’uovo stesso.
METODI AGRONOMICI
Rimozione manuale
il metodo di eliminazione più semplice ed efficace di tutti è quello della rimozione meccanica degli esemplari adulti, delle larve e delle uova.
Rotazione delle colture
Se in un annata abbiamo riscontrato la presenza dell’insetto nel nostro campo, possiamo stare tranquilli che nella stagione successiva il problema si ripresenterà. Quindi è un’assoluta follia, riseminare le patate nello stesso posto, non faremo altro che favorire il proliferare dell’insetto. Poiché la dorifora attacca tutte le solanacee, anche le altre coltivazioni appartenenti a questa famiglia andrebbero messe in rotazione ed escluse dalla coltivazione. Stiamo parlando in particolare di melanzane e pomodori.