Niente rievoca abbastanza i sapori dell’estate come la vista di croccanti, verdi, fresche fave appena raccolte, pronte ad essere sbucciate. A Roma la tradizione vuole siano consumate fresche accompagnate con del pecorino romano e dell’ottimo vino.Così antiche come le stesse popolazioni dell’Ovest, l’umile fava è indubbiamente collegata con la storia Europea. In coltivazione per almeno 6.000 anni, questo abbondante alimento ha nutrito le popolazioni sullo sfondo di scenari di guerra e di pace, di carestia e di festa.
Le fave vengono coltivate sin dall’età del Bronzo. In Grecia, si pensava che Cerere avesse portato in dono ad una cittadina dell’Arcadia tutte le tipologie dei vari semi dei legumi ad esclusione di quelli delle fave, poiché un’antica superstizione sosteneva che in esse “albergassero le anime dei morti” (credenza decantata anche dal filosofo Pitagora). Per i Romani, invece erano un simbolo di fertilità ed in occasione delle feste in onore della dea Flora, le lanciavano sulla folla perché credevano fossero di buon auspicio.Ancora oggi, si possono considerare un cibo fondamentale nel regime alimentare di vari popoli africani.
PROPRIETÀ E BENEFICI DELLE FAVE
Le fave sono legumi che possiedono molteplici proprietà grazie all’elevato contenuto di fibre alimentari, vitamine, minerali e composti fenolici antiossidanti. Presentano inoltre diversi micronutrienti essenziali e sostanze fitochimiche bioattive (oligosaccaridi, inibitori enzimatici, fitosteroli e saponine).
Il consumo di fave, sia fresche sia cotte, è ottimo per l’organismo in quanto sono un valido aiuto per combattere malattie degenerative come patologie cardiovascolari e infiammatorie, oltre al cancro e al diabete.
Esercitano un’azione di drenaggio sull’apparato urinario, sulla tosse, sui calcoli renali e sulla dissenteria. Inoltre, anche le loro foglie presentano effetti benefici: vengono essiccate e utilizzate per stimolare la diuresi.
Le fave rappresentano un’adeguata fonte di proteine, carboidrati e fibre a basso contenuto di grassi, In passato, dal Medioevo fino al secolo scorso, le fave secche, cucinate in vari modi, rappresentavano la maggiore fonte di proteine nell’alimentazione di parecchie popolazioni.
Tra i legumi risultano essere le meno caloriche. In soggetti predisposti (perché privi di un determinato enzima), possono far insorgere il favismo, che provoca gravi anemie.
- Aiutano a regolarizzare l’intestino
- Utili in caso di ipertensione arteriosa
- Riducono le infiammazioni
- Favoriscono la diuresi grazie al potassio
- Ricche di vitamina K
- Sono ipocaloriche
- La presenza di fibre regala un senso di sazietà
- Aiutano ad abbassare la glicemia e il colesterolo
- Utili in gravidanza contengono l’acido folico
- Ricche di ferro
VALORI NUTRIZIONALI DELLE FAVE
La stessa quantità di questo legume contiene, inoltre:
- 11,3 g di acqua
- 27,2 g di proteine
- 4,9 g di zuccheri solubili
- 3 g di lipidi
- 7 g di fibre
- 4 mg di vitamina C
- vitamina B6
- vitamina K
- 2,6 mg di vitamina B3 (niacina)
- 0,5 mg di vitamina B1 (tiamina)
- 0,28 mg di vitamina B2 (riboflavina)
- 14,4 µg di vitamina A
- 420 mg di fosforo
- 90 mg di calcio
- 5 mg di ferro
- rame
- magnesio
- manganese
- selenio
- zinco
Sono infine presenti isoflavoni, steroli vegetali e L-dopa.